Eccoci di nuovo alla rubrica canora della settimana!
Oggi Singing in the Rain ospita un cantautore geniale che non ha eguali. Lascio parlare direttamente lui.
Informazioni generali
Titolo: Ottocento
Artista: Fabrizio De André
Album: Le nuvole
Compositore: Fabrizio De André
Genere: Musica d’autore
Anno: 1990
# Traccia: 2 di 8 (Lato A)
Singolo: No
Copertina album
Video
Testo
Cantami di questo tempo
l’astio e il malcontento
di chi è sottovento
e non vuol sentir l’odore
di questo motor
che ci porta avanti
quasi tutti quanti
maschi, femmine e cantanti
su un tappeto di contanti
nel cielo blu
Figlia della famiglia
sei la meraviglia
già matura e ancora pura
come la verdura di papà
Figlio bello e audace
bronzo di Versace
figlio sempre più capace
di giocare in borsa
di stuprare in corsa tu
moglie dalle larghe maglie
dalle molte voglie
esperta di anticaglie
scatole d’argento ti regalerò
Ottocento
Novecento
Millecinquecento scatole d’argento
fine Settecento ti regalerò
[Ritornello]
Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie
quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar
e quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni
e quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar
Figlio figlio
povero figlio
eri bello bianco e vermiglio
quale intruglio ti ha perduto nel Naviglio
figlio figlio
unico sbaglio
annegato come un coniglio
per ferirmi, pugnalarmi nell’orgoglio
a me a me
che ti trattavo come un figlio
povero me
domani andrà meglio
Ein klein pinzimonie
wunder matrimonie
krauten und erbeeren
und patellen und arsellen
fischen Zanzibar
und einige krapfen
frùer vor schlafen
und erwachen mit walzer
und Alka-Seltzer fùr
dimenticar
Un piccolo pinzimonio
splendido matrimonio
cavoli e fragole
e patelle ed arselle
pescate a Zanzibar
e qualche krapfen
prima di dormire
ed un risveglio con valzer
e un Alka-Seltzer per
dimenticar
[Ritornello]
Meaning
Come tutte le canzoni di De André non significa mai solo quello che sembra. Ottocento è sì una canzone che ripercorre il delirio del XIX secolo a proposito di ricchezza e innovazione tecnica perché presenta una famiglia alto-borghese attraverso gli occhi di un uomo arrivista, il quale considera tutti i membri del nucleo familiare come merce di scambio (in modo particolare la figlia). La voce narrante ci mostra la spregiudicatezza della nuova classe borghese, che vede occasione di commercio in ogni oggetto e che è capace veramente di qualsiasi cosa, dall’azione più futile (giocare in borsa) a quella più atroce (stuprare in corsa), che però non condivide i vecchi valori genitoriali e li sfregia nel modo peggiore possibile. O così dice il padre a proposito della morte/del suicidio del figlio.
La strofa in tedesco (la sola ad essere effettivamente cantata) è un insieme di cibi degni della miglior tavola, della famiglia più ricca, ed è capace, grazie a un Alka-Seltzer, di digerire e dimenticare qualunque cosa passi dal suo stomaco/spirito. Esatto, le persone diventano capaci di accumulare beni e desideri digerendo qualsiasi cosa non vada nel verso giusto, da un cibo troppo pesante alla perdita di un figlio.
Lo stesso De André, a proposito del personaggio, dice che “più che un uomo è un aspirapolvere: aspira e succhia sentimenti, affetti, organi vitali ed oggetti di fronte ai quali dimostra un univoco atteggiamento mentale: la possibilità di venderli e di comprarli“.
Però, se a un primo ascolto sembra che De André si sia concentrato sul passato (complice anche l’aria lirica del pezzo), più si macinano le parole, più ci si accorge che l’Ottocento non è il solo secolo cui fa riferimento. Anche, e soprattutto, il Novecento è governato da questa logica di guadagno e consumo, che condiziona tutti. Ci sono poi dei riferimenti alla sua quotidianità e alla situazione artistica di chi, convinto delle proprie idee, rifiuta di legarsi al motore e decide di restare sottovento, di non entrare nella logica dei diritti d’autore e della concorrenza.
Questo è quello che ho percepito io ascoltandola, ma se avete altre interpretazioni o idee, io vi aspetto con i commenti!
Ci rivediamo domani con La météo de Baudelaire! A presto 💋
E’ vero, ci sono sempre tanti strati, nelle canzoni di De André, che sono storie con una trama principale e sotto quella, tante altre trame e possibili interpretazioni.
Buongiorno 🙂
Alexandra
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Io amo De André proprio per questo! È tutto possibile nei suoi testi, ogni interpretazione unica…
Buona serata 😊
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Un premio per il quale non ho potuto fare a meno di pensare a te!
https://raccontidalpassato.wordpress.com/2015/10/20/best-friend-award/
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Grazie infinite 😍 poi passo a leggere!
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Quando vuoi 🙂
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