“Unravel Me” di Tahereh Mafi

‘Giorno 😊 E buona Pasquetta!

State bene? Tutto tranquillo in questo giorno di festa un po’ strano?

Questa quarantena mi sta aiutando a smaltire un mare di arretrati, tra letture da finire, film e serie da vedere, non so a voi! Comunque oggi si parla di un altro dei miei titoli per #MyLiberaLoScaffale2020! Ah! Se ancora non avete letto il primo volume, meglio se saltate diretti ai saluti 😅

32697625. sy475 Titolo
Unravel Me
Autore
Tahereh Mafi
Traduzione
S. A. Benatti
Saga
Shatter Me #2
Editore
Rizzoli
Anno
2016
Anno prima edizione
2013
Genere
Fantasy, distopico
Formato

Cartaceo ~ Ebook
Pagine

537

Juliette è sfuggita alla Restaurazione e al suo leader che intendeva usarla come arma. Da quando vive al Punto Omega è libera di amare Adam, ma non sarà mai libera dal proprio tocco letale, né da Warner, che la desidera più di quanto lei credesse possibile. Tormentata dal passato e incapace di pensare al futuro, Juliette sa che dovrà compiere delle scelte difficili. Accettare il proprio potere distruttivo per metterlo al servizio della resistenza e, soprattutto, allontanare Adam pur amandolo con tutta se stessa.

Juliette e Adam hanno raggiunto la Resistenza, il Punto Omega, da due settimane e faticano a mettersi al passo con i ritmi della base. Soprattutto Juliette che, dopo aver scoperto quanto bello sia toccare un altro essere umano (soprattutto se l’umano in questione è il ragazzo che ami!), deve rinunciare ai contatti frequenti con Adam per accontentare Castle e scoprire come controllare il proprio potere, e soprattutto determinare quanto ancora riesca a ottenere da esso, per rappresentare la loro arma segreta nella lotta alla Restaurazione.
Ma anche Adam è impegnato, sottoposto a numerosi test per scoprire perché lui può toccare Juliette senza soffrire. La ricerca di una risposta a questa domanda, però, porta a due scoperte sorprendenti: non solo il suo ragazzo possiede anche lui dei poteri, ma questi sono capaci di inibire le capacità degli altri, bloccando quella forza misteriosa che li rende speciali, non delle “anomalie” da condannare.

La materia non si crea né si distrugge, mi ha spiegato, e mentre il nostro mondo cambiava lo stesso faceva l’Energia in esso contenuta. Le nostre abilità derivano dall’universo, da altra materia, da altre Energie. Non siamo anomalie: siamo l’inevitabile frutto delle perverse manipolazioni a cui la Terra è stata sottoposta.

Ma non tutto sembra essere positivo nel dono di Adam, perché più tempo passa con Juliette, più crescono i loro sentimenti, meno riesce a gestire le sue abilità e i contatti prima consentiti si trasformano in momenti che Juliette avrebbe desiderato non vivere mai più. In Unravel Me un rapporto fantastico si trasforma nel peggiore incubo della sua protagonista e per cercare di non uccidere la sola persona che può amare davvero, Juliette è costretta a separarsi da Adam, anche a costo di spezzare entrambi i loro cuori.
Per Juliette, allora, si aprono due strade: soccombere all’autocommiserazione, scavando di nuovo nel pozzo di solitudine in cui si è nascosta per diciassette anni; oppure alzare la testa, riflettere su che persona voglia essere e capire che, al di là dei propri drammi personali, c’è un intero mondo che sta soffrendo, schiacciato dalla cattiveria di Warren e di suo padre, il Generale Supremo.
E sarà proprio l’incontro con il leader della Restaurazione a cambiare la vita di Juliette, ma anche di Adam e Warren, tutti e tre legati da segreti inviolabili, eppure capaci di stravolgere le loro esistenze, i sentimenti reciproci e i destini di tutti coloro che combattono per la libertà.

Quello che davvero intendo è: chi diavolo credi di essere per dirmi che è fantastico essere in grado di uccidere un essere vivente, che è interessante poter intrappolare un’altra vita, che è giusto scegliere una vittima semplicemente perché io sono capace di uccidere senza armi da fuoco. Vorrei dire parole cattive e rabbiosi e dolenti e vorrei gettare implicazioni al vento e fuggire lontano; vorrei scomparire all’orizzonte e buttarmi i bordi della strada sì solo questo mi portasse una parvenza di libertà, ma non so dove andare. Non ho nessun altro posto dove andare.

Rispetto al primo volume, in Unravel Me ho trovato il rapporto tra Juliette e Adam pesante, difficile da apprezzare (cosa che invece ho fatto tantissimo in Shatter Me) perché tutti e due, ognuno a modo proprio, si attaccano al loro rapporto come fosse il loro baricentro, quando appare chiaro che, al contrario, esso si stia trasformando in una frattura importante. Al di là dell’idea degli amanti sfortunati, che mi piace molto eh, quello che di loro mi ha un po’ delusa è la costante ricerca di un contatto per forza, perché altrimenti è anche inutile stare vicini. Da Juliette, che è consapevole del dolore che può causare, mi aspettavo una presa di coscienza un po’ più rapida; in molti punti avrei voluto si svegliasse e finisse per seguire i consigli di Kenji sul crescere (tant’è che lui è diventato il mio personaggio preferito).
Adam, dal canto suo, mi è sembrato vagamente egoista e ipocrita nel suo insistere nel mantenere vivo il rapporto con Juliette, nel sottoporla ancora e ancora alla tortura che rappresenta il suo tocco per gli altri. Capisco l’amore e il desiderio, ma Adam rasenta il menefreghismo perché, ok dire di poter controllare che non le faccia male, ma non si accorge che, quando non ci riesce, chi ne paga le conseguenze è anche Juliette e il suo distruttivo senso di colpa.
A cambiare le carte in tavola tra i due (e anche per chi legge) è Warren, il super cattivo sadico da cui Juliette cerca di scappare in ogni modo possibile. Se nel primo volume appare come un ossessionato inquietante, qui si ritrova nei panni di prigioniero e, strano a dirsi, emerge in modi davvero sorprendenti. Per la prima volta (anche se si notava qualcosina anche in Shatter Me), Tahereh Mafi lascia parlare questo personaggio che, senza alcuna pretesa di essere e fare l’eroe (anzi), appare come il più coerente, meglio descritto e più intenso, da tutti i punti di vista.

«Io non sono così.» All’improvviso il suo tono è troppo duro, troppo deciso. «E non cambierò. Non posso cancellare i diciannove anni infelici che ho vissuto. Non posso smarrire il ricordo di tutto quello che ho fatto. Non posso svegliarmi un mattino e decidere di vivere di sogni e speranze presi in prestito. Con la promessa di un futuro migliore fatto da qualcun altro.
«E non ti mentirò» dice. «Non me n’è mai fregato niente degli altri, non faccio sacrifici né compromessi. Non sono buono, giusto o per bene, e non lo sarò mai. Non posso. Perché tentare di essere una qualsiasi di queste cose sarebbe imbarazzante.»

Unravel Me è un capitolo di transizione, dove emergono dei personaggi secondari e un anti-coprotagonista con i fiocchi, ma questo avviene un po’ a discapito della coppia di protagonisti che tanto mi era piaciuta in Shatter Me. Adam e, soprattutto, Juliette risentono un po’ di questa disparità tra i due libri, nonostante la narrazione in prima persona adottata da Tahereh Mafi sia sempre super coinvolgente e azzeccata, specie nei capitoli e nelle parti in cui Juliette interagisce con Warren. Lui è davvero una rivelazione, secondo me, un cattivo estremamente affascinante e che promette grandi cose!

Sarebbe 3,5 ma, hey, che ci posso fare se ho sviluppato una certa preferenza per Warren?! I cattivi hanno sempre quel non so che a renderli più attraenti, non trovate?
Comunque… Conoscete la saga? L’avete già letta oppure è un genere che non fa per voi?

Buona giornata
Federica 💋

#iorestoacasa #ioleggoacasa

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“Shatter Me” di Tahereh Mafi

Buongiorno 😊

Oggi vi porto nel futuro, in una realtà distopica dove la Terra è allo sfascio, la vita sotto minaccia e la sua protagonista un’emarginata additata da tutti come un mostro!

Titolo
Shatter Me
Autore
Tahereh Mafi
Traduzione
M. Martucci
Saga
Shutter Me
Editore
Rizzoli
Anno
2016
Anno prima edizione
2011
Genere
Fantasy, distopico
Formato

Cartaceo
Pagine

391

264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perché Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finché nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perché la vita li chiama, oltre i muri della prigione.

264 giorni. E Juliette li ha contati uno per uno, arrivando a conoscere alla perfezione la scansione di ogni loro ora, minuto e secondo da quando è stata messa in isolamento in un istituto psichiatrico. 264 giorni passati in una stanza fredda, senza parlare, senza vedere anima viva, senza che un cenno qualunque le fosse rivolto per ricordarle che, in fondo, anche lei è un essere umano.
Ma è questo il suo problema: per il resto del mondo lei è una creatura da cui stare alla larga se non si vuole essere in pericolo. Per il resto del mondo, Juliette è un mostro omicida, un mostro da non toccare mai e del quale vedere l’esistenza solo come un aberrante scherzo del destino, il prodotto nocivo di un mondo in rovina.

Le gocce di pioggia sono le uniche a ricordarmi che le nuvole hanno un cuore che batte. E che ne ho uno anch’io.

Ma Juliette non è sola da 264 giorni, lei lo è da tutta la vita, marchiata da una capacità che non ha chiesto, né può controllare, un’abilità che mette in pericolo chiunque la tocchi. E mentre cerca di tenere a mente chi sia davvero e cosa si nasconda nella sua anima, mentre tutti la dipingono come il nemico da cui fuggire, la Restaurazione, il grande governo che schiaccia e regola la vita nel mondo esterno, le affida un compagno di cella, il primo essere umano che vede dopo quasi tre anni. Adam, questo il suo nome, non è però un volto a lei sconosciuto, emerge dal suo passato, riportando a galla ricordi ed emozioni che non credeva di poter sperimentare di nuovo.
Come il senso di tradimento. Perché Adam, l’unico a guardarla e a trattarla da essere umano, è un soldato della Restaurazione, incaricato di tenerla d’occhio e scortarla ovunque Warner, il suo sadico capo, decida. E Juliette, da prigioniera, si ritrova a essere una pedina negli oscuri piani di Warner, un giovane ossessionato tanto dalla sua misteriosa capacità quanto dalla stessa Juliette, fino a conseguenze estreme.

L’aria è pungente, gelida. Un tuffo rinfrescante in un nulla palpabile che mi pizzica gli occhi e mi morde la pelle. Il sole è alto, si riflette sulle chiazze di neve che ghiacciano il terreno e acceca. La luce intensa mi preme sugli occhi costringendomi a socchiuderli, ma i raggi caldi mi avvolgono come una giacca cucita su misura, come l’abbraccio di una creatura sovrumana. Potrei restare immobile in questo istante per piangere. Per un secondo che dura quanto l’eternità, mi sento libera.

Shatter Me, primo volume della serie di Tahereh Mafi, è un romanzo coinvolgente, con una narrazione in prima persona struggente ed emotivamente devastante (in senso buono, eh). Pagina dopo pagina, la voce di Juliette, la sua inquietudine e le descrizioni delle esperienze non vissute, del dolore provato e della solitudine si fanno vivide, crescono con l’avanzare della storia, mostrando la devastazione che la caratterizza all’inizio e l’evoluzione che affronta davanti ai cambiamenti della sua esistenza. E soprattutto davanti al rapporto nuovo, sconvolgente e disarmante che ha con Adam, un ragazzo che rivela numerose sorprese man mano che le pretese di Warner su Juliette aumentano.
Lo stile di Tahereh Mafi è tanto particolare quanto bello, con metafore dai temi più svariati usate per descrivere Juliette, le condizioni con cui convive da sempre e il suo stato di isolamento, prima, e di prigionia, poi. Parole, stile e punteggiatura (presente o no che sia) vengono utilizzati per riportare i pensieri di questa protagonista infinitamente buona, creando un dialogo continuo, senza filtri, tra noi e lei. Juliette ci tocca attraverso le parole e i pensieri non detti (che vengono graficamente sbarrati
, così), attraverso l’ossessività con cui alcuni di questi la permeano e sconvolgono, forgiando comunque un carattere altruista e attento ai bisogni altrui, prima che a sé stessa.

«Le risate nascono dalla vita.» Scrollo le spalle, mi sforzo di mostrare indifferenza. «E non avevo mai vissuto davvero, prima di adesso.»

Ad accompagnarla ci sono Adam e Warner, due diversi esempi di legame e interesse nei confronti di Juliette, entrambi però accomunati da un dettaglio fondamentale per il rapporto che instaurano con lei: il considerarla speciale, non un mostro. (In realtà, i dettagli sarebbero due, ma il secondo è… spoiler). Tra i due, a vincere la mia simpatia è stato, ovviamente, Adam, mentre l’inquietante e sociopatico Warner si è guadagnato un posto d’onore nella lista dei cattivi più instabili della storia. Anche se, devo ammetterlo, il suo personaggio un po’ mi intriga, perché ha qualcosa che non riesco ad afferrare e vorrei scoprire cos’è.
Un romanzo davvero entusiasmante, con un sacco di stimoli per riflettere e guardare il mondo di oggi con un occhio diverso, più attento e soprattutto più consapevole grazie alla disarmante voce di una protagonista perfettamente riuscita!

Mi trattengo dal dare 5 ombrellini, perché è il primo di una esalogia e voglio andarci con i piedi di piombo, ma è bellissimo! È un romanzo che, senza esagerare, mi è entrato nell’anima! E ho aspettato fin troppo per far parte del mondo di Juliette e Adam!
Voi lo conoscete? Già letto?
Se vi manca, dovete assolutamente segnarvelo, soprattutto se vi piacciono i distopici. E gli X-Men (a voi scoprire perché 😉)

A domani
Federica 💋