“L’Île du destin” di Pierre Bottero

Buongiorno 😊

Oggi torno a parlarvi di una delle mie sfide di lettura per questo 2017: Libera lo scaffale! Come ormai saprete, sto piano piano portando avanti il depennamento dei 12 libri scelti per fare un po’ di spazio sullo scaffale (spazio che ho già provveduto a riempire 😅) e questa volta tocca al terzo e ultimo volume di una saga francese che ho adorato. Questo, tra l’altro, non è più stato tradotto nemmeno in italiano (a differenza dei primi due), perciò mi fa ancor più piacere parlarvene!

Titolo
L’Île du destin
Autore
Pierre Bottero
Saga
La quête d’Ewilan
Editore
Rageot Poche
Anno
2006
Genere
Fantasy
Formato
Tascabile
Pagine
316
Prezzo
5,57€
Acquisto
Abebooks

Liberate le Sentinelle, Ewilan e Salim fanno ritorno alla Cittadella dei Frontalieri con i loro compagni. Là Ewilan scopre il luogo in cui si è ritirato il leggendario Merwyn, il più grande dei disegnatori. Lui consiglia i due ragazzi di fare ritorno nell’altro mondo e di convincere Mathieu, il fratello di Ewilan, a seguirli a Gwendalavir. Dopo aver fatto ritorno insieme a lui, il gruppo parte alla volta delle isole Aline, dove la traditrice Eléa Ril’ Morienval tiene imprigionati i suoi genitori. Ma dei pirati danno loro la caccia. Riuscirà Ewilan a portare avanti la sua ricerca fino alla fine?

Ultimo volume della serie La quête d’Ewilan, trilogia scritta da Pierre Bottero, L’Île du destin segue la conclusione delle avventure che portano Camille e il suo amico Salim alla scoperta di un’altra realtà e dell’impero di Gwendalavir, di cui Camille è originaria e nel quale possiede l’Arte del Disegno, una capacità che le permette di usare l’Immaginazione per modificare la realtà.
Dopo aver scoperto la propria identità e aver salvato Les Sentilles dalle prigioni dei Raïs, i nemici dell’impero (vi rimando alla recensione di Les frontières de glace per i dettagli), Camille, Salim e gli amici che li hanno accompagnati nei primi due volumi, partono per portare a termine la ricerca di Ewilan (il vero nome di Camille e “ricerca” in francese è proprio quête. N.d.r.): ritrovare e liberare i suoi genitori per riunire così la sua intera famiglia.
Come nei precedenti volumi, la narrazione in terza persona coinvolge completamente nelle vicende che i personaggi si trovano ad affrontare e da una visione onnisciente su di loro, sulle loro emozioni e sulle azioni che compiono, portando la storia verso la conclusione senza che venga meno il legame di gruppo e di famiglia che li caratterizza e che rende quindi partecipe anche chi legge.
Mi sono affezionata a Camille, Salim, Edwin, Duom, Bjorn, Ellana e a tutti gli altri personaggi diverso tempo fa e ritrovarli adesso è stato come rivedere dei vecchi amici, sentendomi legata a tutti loro come se li avessi sempre avuti accanto. Questa sensazione di non averli mai persi di vista è sicuramente merito dello stile e dell’abilità descrittiva dell’autore, che si riconferma anche in questo libro come negli altri, ma qui si aggiunge una particolare attenzione alla crescita psicologica che mi ha fatto sentire i personaggi ancora più vicini. A cambiare e crescere maggiormente sono Camille e Salim, che si trovano a maturare in una realtà ricca di avventure ma anche di pericoli, nella quale scoprono il loro valore come individui senza per questo perdere il sostegno dei loro amici.

Mi dispiace molto che la saga non sia mai stata portata a termine anche qui da noi! Non so se conoscete il francese oppure no, ma in caso riusciate a leggerlo e parlarlo, vi consiglio davvero questa trilogia, anche se è diretta a un pubblico piuttosto giovane!

Ci risentiamo presto, ma se avete commenti e impressioni su questo libro, vi ascolto e leggo molto volentieri!

Federica 💋

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Recensione “Les Frontières de glace” di Pierre Bottero

Buongiorno e buon San Patrizio 🍀

Avrei voluto scrivere tutto di questo colore, ma la scelta sembrava un po’ eccessiva, anche in onore del patrono della mia cara Irlanda! Anche perché oggi non vi porto in quella terra verde e splendente (e uggiosa…), ma nel mondo fantastico inventato da un autore francese!

Prima di iniziare…

Il libro di cui vi parlo fa parte della mia lista per #LiberaLoScaffale2017 ed è il terzo che concludo da Gennaio.

Eccolo lì: Les Frontières de glace di Pierre Bottero! È il secondo di una trilogia (La quête d’Ewilan) cui sono molto affezionata, tanto da decidere di leggerla direttamente in lingua (Soprattutto perché da noi non l’hanno mai conclusa…)! 

≈ In realtà, questo spazio serve a presentarvi del primo volume, che non credo di avervi mai recensito… No, infatti. E… Avete visto?! Il verde è finito nei titoli 😁 ≈

Camille si è sempre sentita un’aliena nella ricca famiglia che l’ha adottata, cosi come nel pianeta in cui vive. Certo, è quasi troppo intelligente per i suoi tredici anni, e la sua abilità nel disegno è persino inquietante: a volte è la realtà a imitare la sua fantasia, e ciò che immagina si materializza per incanto sotto i suoi occhi. Ma presto Camille capirà di avere ben più di un dono: un giorno, per evitare di essere investita da un camion, si getta al lato della strada e cade sul suolo… di un altro mondo! Un universo parallelo in cui scoprirà di chiamarsi Ewilan, figlia dei potenti Lucia e Altan Gil’Sayan, esiliata sulla Terra per sfuggire a una sorte terribile. Mantidi guerriere dal fendente mortale, ragni giganti dai tentacoli velenosi sono solo gli esecutori di una congiura ordita da feroci tiranni. E quando Camille verrà catapultata di nuovo sulla Terra, le rimarrà solo una piccola pietra blu come prova del viaggio e dell’innegabile verità: lei sola può salvare quel magico mondo. Lei è Ewilan, la prescelta.

Il libro

“Les Frontières de glace” di Pierre Bottero ~ 285 pagine ~ Rageot (2003)

Dopo aver fatto ritorno nel Regno di Gwendalavir, Ewilan e Salim partono con i loro compagni alla volta delle Frontiere di Ghiaccio per liberare le Sentinelle, prigioniere dei mostruosi Ts’Lich. Durante il cammino dovranno combattere contro i terribili guerrieri Ras e i sanguinari mercenari del Caos, alleati degli Ts’lich e determinati a uccidere Ewilan. Ma la piccola compagnia farà anche la conoscenza di un popolo amico, i Fal, creature dai poteri affascinanti. Per salvare le Sentinelle Ewilan dovrà affinare il dono del Disegno, e scoprire il segreto del Dragone. Solo allora potrà dedicarsi alla sua vera missione: ritrovare i suoi genitori.

Il secondo volume della trilogia La quête d’Ewilan di Pierre Bottero si rivela, un po’ come il primo libro, una piacevole e bella scoperta.
I personaggi conosciuti in D’un monde à l’autre si ritrovano di nuovo insieme per salvare l’Impero di Gwendalavir dagli Ts’liches, un’antica razza che da millenni cerca di assoggettare gli uomini. Partita alla ricerca del fratello maggiore, Camille fa ritorno in questo mondo parallelo con il fidato amico Salim per portare a termine la missione più importante di tutte: risvegliare Les Figés, i Guardiani dell’Impero imprigionati quattordici anni prima dagli Ts’liches in un sonno profondo.
A differenza del primo libro, dove si impara a conoscere le particolarità di questo nuovo mondo e l’abilità di Camille (il cui vero nome è Ewilan) legata al disegno, adesso si può apprezzare appieno la trama e il suo svolgimento, proprio come l’evolversi dei rapporti che legano i diversi membri del gruppo che accompagna i due ragazzi nella loro avventura. Si entra ancora di più nel vivo della sfida che Camille è chiamata a compiere e nella scoperta di quanto l’Arte del Disegno sia per lei una capacità innata e incredibilmente forte, tanto da essere stupefacente vista la giovane età, ma ci si avventura anche nei territori dell’Impero e se ne scoprono le meraviglie, le città e le creazioni che lo rendono un vero gioiello, ma anche i numerosi pericoli che popolano i luoghi più disparati. Dai Raïs, i mostri umanoidi creati dagli Ts’liches, agli orchi e ai Mercenari del Caos, una setta di pericolosi assassini, Camille, Salim e i loro amici si trovano molto spesso coinvolti in battaglie che sanno di non poter vincere ma che affrontano lo stesso; battaglie che, per il loro coraggio, per lo spirito di sacrificio in vista di una ragione più alta o per un pizzico di fortuna, riescono comunque a vincere.
Quello che davvero mi è piaciuto di questo volume, e che è un elemento di continuità con il primo, è l’attenzione verso il lato umano della storia. Più che stupire con gli aspetti fantastici, c’è un’enfasi costante sul valore dell’amicizia, dei sentimenti, che trasforma il gruppo in una vera e propria famiglia, caratteristica che li spinge tutti ad agire sempre per il bene degli altri, anche a costo della propria innocenza o della propria vita.

Spero che questo piccolo viaggio possa avervi fatto piacere!  Aspetto le vostre impressioni, qualunque esse siano 😊

Buona festa di San Patrizio!
Federica 💋