[Recensione] “Il vero amore esiste” di Julia Quinn

Buongiorno e buon lunedì!

Questa settimana le recensioni per i volumi di #MyLiberaLoScaffale2021 si prendono una piccola pausa! A tenervi compagnia arriva però l’ultima avventura ambientata in casa Bridgerton!

Bridgerton - 8. Il vero amore esiste di [Julia Quinn]Titolo
Il vero amore non esiste

Titolo originale
On the Way to the Wedding

Autore
Julia Quinn

Traduzione
M. Fiumali

Saga
Bridgerton #8

Editore
Mondadori

Pubblicazione
Luglio 2021

Genere
Romance, storico
Formato

Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (7,99€)
Pagine

429

Acquisto
Sito editore

Gregory Bridgerton sa cos’è il vero amore, l’ha visto realizzarsi in ben sette matrimoni e sa bene che prima o poi godrà la stessa fortuna dei suoi fratelli e delle sorelle; deve solo pazientare e alla fine la donna che diventerà il suo unico, grande amore gli apparirà davanti agli occhi e lo capirà anche lei da un solo sguardo. Sarà tutto perfetto.
Peccato che quando Gregory scorge per la prima volta Miss Hermione Watson, e avverte quel brivido meraviglioso, lo stesso non accada anche a lei. Anzi, per Hermione non potrebbe essere più invisibile di così, proprio come gli fa notare Lady Lucinda Abernathy, detta Lucy, migliore amica di Hermione e ben consapevole della scia di cuori infranti che la stupenda giovane si lascia alle spalle, di cui Mr Bridgerton è soltanto l’ultimo della lista.

Non era soltanto un ingannevole frutto dell’immaginazione, utile per evitare ai poeti di morire di fame. Forse non era qualcosa che si potesse toccare o vedere, ma era là fuori. E un giorno anche lui avrebbe trovato la donna dei suoi sogni.

Ma l’infatuazione di Hermione per un partito non socialmente accettabile spinge Lucy ad aiutare Gregory a conquistare l’amaca, senza tuttavia rendersi conto di finire lei stessa per apprezzare il giovane gentiluomo tanto da innamorarsene, certa però che i suoi sentimenti non saranno ricambiati né tantomeno avranno un epilogo piacevole, visto che da anni è promessa sposa di Haselby, giovane erede del conte di Devensport e praticamente quasi mai incontrato.
Ma se Lucy con accanto l’amica Hermione fatica a essere notata, Gregory si trova davanti ha una scoperta incredibile quando, dopo aver visto sfumare il sogno di sposare la bellissima miss Watson, si ritrova a provare lo stesso sentimento trascinante per la stessa giovane che mai e poi mai avrebbe considerato come possibile “vero amore” della sua vita. Perché per lui Lucy è diventata un’amica, una persona con la quale sentirsi bene e avere la sensazione di essere a casa. Forse però l’amore è anche questo e perché Gregory diventa fondamentale far sì che questa giovane gentildonna praticamente fidanzata faccia parte della sua vita per sempre.

Fece quindi il possibile per considerare la situazione da un punto di vista pratico, facendo una lista di tutte le circostanze potenzialmente peggiori.
Ma continuava a venirle in mente Gregory Bridgerton – e tutte le circostanze potenzialmente migliori.

In sette libri la serie dei Bridgerton ha descritto tutte le variazioni possibili di come ci si può innamorare e insieme a Gregory e Lucy se ne scopre una ancora nuova e diversa, più pacata e meno travolgente di quella che lo stesso protagonista si aspetta, più vicina all’ideale pragmatico della sua coprotagonista femminile ma che comunque fa emozionare tanto quanto i volumi precedenti.
L’animo romantico in questa coppia è rappresentato più da Gregory che non da Lucy, perciò ci si trova un gentiluomo stranamente dall’animo romantico che deve fare i conti con l’aspetto più pratico del trovare davvero l’amore, mentre la lei in questione punta tutto sull’onore e il rispetto dell’etichetta, ribaltando così i ruoli che di solito si trovano a ricoprire l’uomo e la donna nella Londra ottocentesca. Il vero amore esiste è una lettura commovente in certi momenti, ma comunque capace di trasmettere ciò che di fondo è importante in questi libri, vale a dire la forza dei sentimenti e l’importanza del vivere con la persona che si ama.

Era stato in attesa di un amore carico di passione e teatralità e non gli era nemmeno passato per la mente che il vero amore potesse essere qualcosa di profondamente confortevole e semplice.

La penna di Julia Quinn non si smentisce mai e anche con l’ottavo volume della serie si resta affascinati da questi personaggi, anche se a volte alcuni aspetti delle loro personalità rende la storia un pochino meno godibile rispetto a quella degli altri appartenenti alla famiglia Bridgerton. In particolare è la tendenza ad arrangiarsi da sé di Gregory che rende meno vicina proprio una famiglia che si è stati abituati a conoscere grazie ai sette libri precedenti, una famiglia impicciona ma tanto buona che qui appare solo per pochi momenti, anche se in attimi chiave che aiutano a capovolgere la situazione quando si fa difficile.
Manca la presenza del clan Bridgerton, ma ho particolarmente apprezzato l’ultima parte del libro, dove a fare da Cicerone sono i due genitori degli otto protagonisti fin qui conosciuti, cioè Edmond e Violet Bridgerton.

E con questo volume la serie dei Bridgerton è finita! Un po’ mi mancheranno, sapete?

Adesso attendo solo la seconda stagione serie TV Netflix per rivivere tutte le storie da capo. Voi la guarderete?

Federica 💋

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[Recensione] “Tutto in un bacio” di Julia Quinn

Buongiorno lettori e buon lunedì!

In questa nuova settimana di novembre ripartono le recensioni e lo faccio portandovi a scoprire il penultimo volume della serie dedicata alla famiglia Bridgerton.

58213596. sy475 Titolo
Tutto in un bacio

Titolo originale
It’s in His Kiss

Autore
Julia Quinn

Traduzione
M. Fiumali

Saga
Bridgerton #7

Editore
Mondadori

Pubblicazione
Giugno 2021

Genere
Romance, storico
Formato

Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (7,99€)
Pagine

303

Acquisto
Sito editore

Gareth St. Clair è nei guai: il padre, che lo detesta, è determinato a mandare in malora le sue tenute per rovinargli l’eredità. L’unica speranza è in un vecchio diario di famiglia, che potrebbe contenere i segreti del suo passato, e la chiave del suo futuro. Solo che è scritto in italiano. Hyacinth Bridgerton si offre di tradurlo; mentre approfondiscono il misterioso memoriale, i due si accorgono che le risposte di cui sono in cerca non si trovano tra le pagine, ma nel cuore dell’altro.

Hyacinth è l’ultima della nidiata dei Bridgerton, la più irriverente e sicura di sé, che ha disilluso e allontanato tanti spasimanti solo per il gusto di avere l’ultima parola. Spigliata e chiacchierona, Hyacinth è amica della tagliente Lady Danbury, matrona che quasi tutti evitano perché troppo diretta e perspicace.
Quasi tutti, perché oltre ai Bridgerton, anche Gareth St Clair è uno dei pochi che gradisce la sua compagnia. E non conta nulla il fatto che sia suo nipote.
Dal carattere molto simile, Hyacinth e Gareth si ritrovano subito intrigati l’uno dall’altra, ma anche certi che sia meglio evitarsi a vicenda per non incorrere nel più grande fastidio dell’intera società.

Non aveva mai conosciuto nessuno come Hyacinth Bridgerton. Era vagamente divertente, vagamente seccante, ma non si poteva evitare di ammirarne lo spirito. Aveva una reputazione unica nell’alta società londinese.

Tuttavia, quando il misterioso diario della nonna italiana fa capolino nella vita di Gareth, lui e Hyacinth si troveranno coinvolti molto più di quanto avrebbero desiderato, tutti intenti a decifrare quel racconto giunto dal passato e che li conduce verso una caccia al tesoro dove la posta in palio sono dei diamanti vecchi di settant’anni, oltre che al loro stesso futuro.
Tre segreti celati e vecchi rancori, la ricerca di Hyacinth e Gareth li pone davanti a una scoperta quasi impossibile da prevedere, dei sentimenti che trasformano le loro vite e li condizionano, anche quando quello stesso passato celato in un diario vecchissimo sembra mettere loro i bastoni tra le ruote.

C’era qualcosa di contagioso nei sorrisi di Hyacinth, qualcosa che ti costringeva a interrompere qualsiasi attività, perfino pensare, e rispondere al sorriso.

Penultimo volume della serie creata da Julia Quinn, Tutto in un bacio aggiunge alla componente romance un guizzo di intrigo e mistero che rendono il tutto accattivante per la lettura. I suoi protagonisti sono molto simili dal punto di vista caratteriale, ma presentano situazioni opposte rispetto a un tema comune, cioè il rapporto con il padre. Per Hyacinth, nata poco dopo la morte del capofamiglia, si tratta di comprendere una figura da tutti conosciuto ma per lei estranea, qualcuno il cui amore le è giunto solo per sentito dire; per Gareth, al contrario, si tratta di fare i conti con un padre presente ma che lo ha trattato sin dalla sua nascita con distacco e odio, proprio perché la sua nascita nasconde un segreto che il genitore non riesce a perdonare.
Ci sono di fondo due diverse idee di famiglia, che con i Bridgerton vuol dire una gran baraonda ma fatta di affetto e amore incondizionato, due sentimenti che per Gareth sono assolutamente sconosciuti.

«Darei il mondo intero per avere un’altra persona per la quale donare la vita» dichiarò, quasi in un sussurro.
Fu allora che Hyacinth capì che c’erano cose che avvenivano in un lampo e altre che semplicemente si sapevano senza poterle spiegarle.
Perché in quel momento seppe, senza ombra di dubbio, che avrebbe sposato quell’uomo.

Essendo quasi arrivata alla fine di questa grande saga familiare, lo stile utilizzato da Julia Quinn non può che ripercorrere quello dei libri precedenti, al quale però aggiunge proprio quel tocco di mistero dato dalla caccia al tesoro che trasforma un romanzo rosa tutto sommato “scontato” in qualcosa di godibile da un altro punto di vista.
Mi sono piaciuti molto i battibecchi tra Hyacinth e Gareth, come pure gli sforzi della protagonista per trovare quei diamanti nascosti e la sua determinazione nel cercarli per anni. Una storia carina ed emozionante, perfetta per una lettura di svago.

Adesso non mi resta che l’ultimo volume, quello dedicato a Gregory, il tutto mentre aspetto l’uscita della seconda stagione della serie TV creata da Netflix!

Voi conoscete questa serie, sia parlando di libri e anche come prodotto televisivo?

Federica 💋

[Recensione] “Amare un libertino” di Julia Quinn

Buongiorno 😊

Dopo essermi presa un piccolo giorno di pausa in questa settimana piena, vi propongo la recensione del sesto volume di una serie storica che sto amando davvero tanto! Una storia, quella di Francesca Bridgerton e Michael Stirling, che è diventata la mia preferita ❤︎

57945387. sy475 Titolo
Amare un libertino

Titolo originale
When He Was Wicked

Autore
Julia Quinn

Traduzione
M. Fiumali

Saga
Bridgerton #6

Editore
Mondadori

Pubblicazione
Maggio 2021

Genere
Romance, storico
Formato

Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (5,99€)
Pagine

324

Acquisto
Sito editore

In ogni vita c’è sempre un punto di svolta.
Un momento così chiaro e folgorante che si ha la sensazione di essere stati colpiti in pieno petto e si sa, con assoluta certezza e senza la minima ombra di dubbio, che nulla sarà più come prima. Per Michael Stirling quel momento giunse quando posò per la prima volta gli occhi su Francesca Bridgerton.

Dopo un’esistenza passata a inseguire le donne, a scambiare sorrisi ammiccanti, ad accarezzare, baciare e fare l’amore senza consentire mai al proprio cuore di restare realmente coinvolto, gli era bastato uno sguardo per innamorarsi perdutamente di lei.
Purtroppo per lui, però, Francesca sarebbe rimasta una Bridgerton solo per poche ore ancora: l’occasione del loro incontro, infatti, era stata una cena di festeggiamento per le prossime nozze di suo cugino, nonché amico fraterno, John Stirling, conte di Kilmartin, proprio con lei.
Ma questo accadeva tempo fa… ora John è morto, Michael ha ereditato il titolo di conte e Francesca è libera. Per lei Michael è il caro amico di sempre, il suo confidente, e lui non ha il coraggio di svelarle i suoi veri sentimenti.
Fino alla notte in cui la giovane, quasi casualmente, si ritrova tra le sue braccia, e la passione si rivela più forte di ogni segreto.

Francesca Bridgerton è da sempre la più riservata della famiglia. Ama sua madre e i fratelli e le sorelle, restituisce loro ogni scherzo o battuta ma, a volte, ha bisogno di una pausa dal caos che caratterizza il clan dei Bridgerton per stare da sola. Per questo il suo tranquillo matrimonio con John Stirling, conte di Kilmartin, è tutto ciò a cui aspira, fonte di gioia e amore incrollabile, soprattutto grazie alla presenza di Michael, cugino di John e ben presto migliore amico di Francesca, un libertino impenitente che però nasconde un segreto.
Perché Michael si è innamorato non appena ha posato gli occhi su di lei, durante il suo matrimonio con John, e anche se soffre in ogni occasione in cui li vede, non c’è nulla che non farebbe per entrambi. Ma quando la sorte si porta via John a causa di un mal di testa, Michael si ritrova a ereditare tutto ciò che apparteneva al cugino, mentre lui e Francesca lo piangono e si ritrovano agli antipodi, incrinando il loro rapporto.

Quando però lei gli sorrideva, non sapeva dirle di no. E non era nemmeno abbastanza forte da negare a se stesso un’ora in sua compagnia.

Quattro anni dopo, Michael torna a Londra dal lungo viaggio in India per trovare moglie e allontanare per sempre il pensiero di Francesca dalla sua mente, insieme al senso di colpa per l’opportunità che avrebbe di conquistarla ora che è vedova. Tanto lei resterà in Scozia, un ricordo lontano e non una tentazione in carne e ossa.
Ma dopo quattro anni di solitudine, Francesca vuole avere una famiglia sua, un figlio, e per riuscirci deve risposarsi, anche se la sola idea la fa sentire colpevole, come se stesse tradendo John, l’unico uomo che è convinta amerà per sempre. Michael e Francesca si ritrovano sotto lo stesso tetto, separati da anni di silenzi e da sentimenti contrastanti che tuttavia non possono impedir loro di riscoprire un fatto fondamentale: sono sempre stati amici. E forse, quel legame, celava qualcosa di ben più profondo.
Dopo tante storie sui Bridgerton, temevo che quella di Francesca passasse un po’ sottotono e invece è quella che mi ha conquistata di più.

Ogni volta che pensava di conoscere tutto di lei, qualcosa mutava e si sentiva nuovamente perduto.

I suoi protagonisti agli antipodi si stuzzicano sin dall’inizio, con la loro particolare amicizia avallata dall’essere nata grazie al fatto che entrambi sono profondamente legati a John, e subiscono un tracollo quando il perno del loro mondo – proprio John – viene a mancare. Francesca è destabilizzata, certa di aver perso l’amore della sua vita e insieme il suo migliore amico, perché Michael si chiude in se stesso e la allontana. Ma questo libertino dissoluto nasconde un cuore fragile, uno che non può sopportare di aver perso l’amato cugino e di aver ereditato tutto ciò che era suo, titolo, fortuna e privilegi. Ma non Francesca, mai Francesca, altrimenti sarebbe come aver desiderato la morte di John per poter avere la donna che ama.
Mi è piaciuta davvero tanto questa duplicità di Michael, il suo voler essere scanzonato davanti a Francesca, ma con un’indole romantica capace di far battere forte il cuore, oltre che di far cambiare idea a una testarda Bridgerton.

Si sentiva desiderata.
Adorata.
Amata.
Era destabilizzante.
Era magnifico.

Amare un libertino è il sesto volume della serie sulla famiglia Bridgerton e qui Julia Quinn è riuscita a stravolgere le carte in tavola con due personaggi dai caratteri e dagli approcci molto diversi, sia tra loro sia rispetto ai libri precedenti, che però li hanno resi i miei preferiti.
L’aspetto romance e la seduzione più libera, grazie proprio al fatto di avere un comprotagonisti dalla fama di libertino, rendono l’amicizia tra Michael e Francesca un’esplosione di momenti inattesi e sospirati, dove il passato è la ragione che più li condiziona ma che rappresenta anche la soluzione ai loro dubbi, ai freni autoimposti e ai sensi di colpa.
Grande conferma, cosa che non mi stupisce, è la scorrevolezza dello stile che fa innamorare di Michael e Francesca!

Eh sì, questa è la coppia che ho amato di più, finora! Adesso non mi resta che continuare con gli ultimi due Bridgerton, Hyacinth e Gregory!

Federica 💋

[Recensione] “A Sir Philip, con amore” di Julia Quinn

Buongiorno 😊

Come state? Come avete passato queste due settimane?
Io ne ho approfittato per rilassarmi e leggere, così da preparare tanti nuovi articoli per il blog 😊 a iniziare da questo sulla saga dei Bridgerton!

57794105. sy475 Titolo
A Sir Philip, con amore

Titolo originale
To Sir Philip, With Love

Autore
Julia Quinn

Traduzione
M. Fiumali

Saga
Bridgerton #5

Editore
Mondadori

Pubblicazione
Aprile 2021

Genere
Romance, storico
Formato

Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (5,99€)
Pagine

324

Acquisto
Sito editore

Sir Phillip Crane si aspettava che Eloise Bridgerton fosse una persona semplice e di poche pretese, quando le ha fatto la sua proposta di matrimonio: una zitella di ventotto anni, d’altronde, non poteva che essere bruttina e pronta a tutto pur di accasarsi. Nel leggere le parole di Sir Phillip, Eloise ha pensato che fosse completamente pazzo: come poteva presumere che lei sposasse qualcuno che non aveva mai conosciuto, con cui si era solo scambiata delle lettere? Poi però, riflettendoci bene, fantasticando anche un po’, ha cambiato idea e in un attimo si è ritrovata in viaggio, nel cuore della notte, su una carrozza presa a nolo, per incontrare l’uomo che già immagina come il marito ideale. E ora sono lì, uno di fronte all’altra e scoprono… be’, scoprono di essersi sbagliati! Phillip si vede davanti una donna determinata, curiosa, intelligente e bellissima, che lo travolge con la sua personalità e gli fa venire un desiderio bruciante di baciarla.
Eloise invece rimane delusa: Sir Phillip è bello, è vero, ma anche rozzo e maleducato, ben diverso dai gentiluomini londinesi che lei ha sempre frequentato. E per di più ha due figli pestiferi che avrebbero proprio bisogno di una madre. Ma non appena le loro labbra si toccano, Eloise non può fare a meno di chiedersi se quell’uomo palesemente imperfetto non possa essere… perfetto per lei.

Eloise ha sempre creduto che sarebbe rimasta zitella e non le pesava, almeno finché la sua migliore amica Penelope si è sposata (con suo fratello Colin), poi tutto è cambiato e per Eloise Bridgerton la vita da sola non è più stata un’opzione da seguire. E la soluzione è nelle lettere che, da un anno a questa parte, rendono la sua giornata diversa da qualsiasi cosa le sia mai accaduto prima.
Sir Philip Crane ha perso la moglie in un terribile incidente, l’ha vista togliersi la vita e adesso è chiuso in sé stesso. Philip si concentra sul suo lavoro, ha paura di rapportarsi ai suoi figli gemelli e teme di trasformarsi nel mostro che era suo padre se solo dà retta alle marachelle dei bambini. L’unico momento in cui riesce a essere libero è con le lettere di Miss Eloise Bridgerton, cugina di sua moglie e una delle poche voci che rendono la sua vita migliore. E che potrebbe risolvere il suo problema, dargli una madre per i suoi figli e una moglie per lui.

Era eccitante.
No, era terrificante.
Era, probabilmente, la cosa più folle che avesse mai fatto in vita sua; ma si sarebbe potuta rivelare la sua opportunità di essere felice.

Ecco perché le propone il matrimonio… per lettera. Ed Eloise è tanto avventata da accettare e trascorrere una settimana con l’uomo che le ha rubato il cuore con le sue parole. E che ha due figli di cui lei non aveva idea, due bambini molto soli e tristi, che sono due piccoli diavoli e che cercano di mandare vis Eloise con ogni mezzo possibile, anche con scherzi che si rivelano anche fin troppo pericolosi.
Tra Philip, taciturno e troppo preso dal lavoro per sapere cosa accade in casa sua, ed Eloise, piena di vita ma ancora insicura davanti a un futuro con un uomo tanto diverso da lei, la situazione sembra costruire un equilibrio davvero precario.
Un equilibrio che rischia di spezzarsi quando in casa Crane giungono i quattro fratelli Bridgerton! Anthony, Benedict, Colin e anche il giovane Gregory corrono per rimediare alla scelta avventata della sorella, salvando lei e minacciando un ignaro Philip. E se arrivano i Bridgerton è certo che le cose stanno per complicarsi ancor di più.
Protagonista di A Sir Philip, con amore è la quinta sorella Bridgerton, Eloise appunto, che ho sempre ritenuto un po’ anonima ma che è diventata la mia seconda Bridgerton preferita, grazie a una storia avventurosa a modo suo.

Mentre guardava il volto di lei trasformarsi per un sorriso, comprese che non gli importava affatto di sapere perché se ne fosse andata.
Doveva solo assicurarsi che restasse.

La storia d’amore tra Philip ed Eloise si sviluppa attraverso una lettura intrigante, che mi ha fatta davvero emozionare e che non mi sarei mai aspettata prima di iniziare questa serie di libri, e nemmeno dalla serie tv! Eloise, refrattaria alla vita mondana di Londra, mi ha dato l’idea del topo da biblioteca sin da subito e invece si dimostra una donna avventurosa, un po’ sconsiderata certo, ma determinata come tutti i Bridgerton a ottenere il proprio lieto fine, con un uomo introverso e poco avvezzo alla bontà, che non sa come esprimere i propri sentimenti con lei, ma soprattutto con i propri figli a causa dell’uomo che lo ha cresciuto.
Come secondogenito di un uomo maniacale e violento, Philip è cresciuto all’ombra della perfezione rappresentata dal fratello maggiore, morto in guerra a Waterloo e per questo visto come un eroe inarrivabile, e si è ritrovato a sposare la donna che avrebbe dovuto essere sua cognata, Marina, una giovane eternamente triste e depressa che ha portato via con sé anche la gioia dei figli gemelli, Amanda e Oliver Crane, oltre che quella dello stesso Philip. Per questo per lui le lettere di Eloise sono state tanto importanti; per questo la stessa Eloise diventa una presenza vitale nella sua casa e nella sua esistenza, oltre che in quella dei suoi figli. Ma più nella sua, visto che la gelosia sembra tormentarlo quando quella giovane chiacchierona dedica il proprio tempo ai più piccoli.

«Ho pensato che sarei potuto affogare nei tuoi occhi. Ho pensato» aggiunse avvicinandosi, la sua voce ridotta a un sussurro «di poter affogare dentro di te.»

Ho apprezzato davvero tanto questo volume e la storia di Philip, Eloise, Amanda e Oliver, forse proprio per la presenza dei due piccoli e turbolenti figli di Philip, che rappresentano anche la ragione della sua trasformazione come padre e marito. Anche Eloise lo aiuta e lei cresce a sua volta come donna, dimostrandosi la Bridgerton più furba e determinata che ho incontrato finora.
Lo stile di Julia Quinn è una garanzia, ma a dare quel qualcosa in più qui sono di sicuro i personaggi, con le loro imperfezioni, le mancanze e le paure che si combinano per trasformarli e renderli migliori, per dar loro la possibilità di crescere più di quanto mi aspettassi all’inizio. Il lato romantico è meno idealizzato, non che lo fosse nei libri precedenti, è più “terra terra” – passatemi il termine – e primitivo, il che rende Eloise e Philip un po’ più realistici e questo mi è piaciuto davvero tanto.

Mi sono piaciuti proprio tanto e non vedo l’ora che arrivi anche la loro stagione nella serie tv, anche se Netflix ha già anticipato qualcosina! Fatemi sapere se avete letto i libri o se avete visto la serie, o se leggerete/guarderete le storie create da Julia Quinn!

Federica 💋

[Recensione] “Rovina e ascesa” di Leigh Bardugo

Buongiorno lettori 😊

Ultima recensione della settimana prima delle vacanze e vi porto nel Grishaverse, alla scoperta dell’ultimo volume della serie dedicata ad Alina Starkov, l’Evocaluce.

56804175. sy475 Titolo
Rovina e ascesa
Titolo originale
Ruin and Raising
Autore
Leigh Bardugo
Traduzione
R. Verde
Saga
The Shadow and Bone Trilogy #3
Editore
Mondadori
Pubblicazione
Marzo 2021
Genere
Fantasy, Young Adult
Formato

Cartaceo (18,90€) ~ Digitale (9,99€)
Pagine

278
Acquisto
Sito editore 

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce.
La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei.
Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Mesi dopo aver quasi perso la vita nel tentativo di sacrificare se stessa per uccidere l’Oscuro, Alina Starkov è una Santa nascosta sottoterra tra le grinfie dell’Apparat, il sacerdote che ha diffuso il culto dell’Evocaluce, insieme a Mal e a ciò che resta dei Grisha del Secondo Esercito dopo il massacro subito al Piccolo Palazzo. Ciò che i suoi fedeli non sanno, però, è che da quel giorno il suo potere non si è più manifestato, lasciandola debole e in balia delle ombre, oltre che delle direttive di un uomo che vuole solo usarla come un simbolo e non darle la possibilità di portare avanti la propria ricerca dell’ultimo amplificatore di Morozova, l’Uccello di fuoco, che insieme al Cervo e al Serpente marino le garantiranno il potere sufficiente a sconfiggere per sempre l’Oscuro.
Ma senza i suoi poteri, preoccupata per la scarsa presenza di Grisha al suo fianco, dai quali l’Apparat non fa che isolarla, oltre all’incertezza per la sorte di Nikolaj dopo la partenza da Os Alta la notte dell’attacco, Alina sa che non deve perdere le speranze e lavorare d’astuzia proprio come le ha insegnato il giovane principe di Ravka.

Una bella ragazza. Una ragazza normale. Era ciò di cui aveva bisogno Mal. Prima o poi avrebbe cominciato a farsela con qualcun’altra, se già non era successo. E un giorno io sarei stata una persona abbastanza buona da augurargli il meglio. Ma non ancora.

Ma per fortuna Alina non è davvero sola sottoterra e con un piano azzardato ma ben organizzato, e portato avanti da Mal, da Genya, David, Tamar e Tolya (i due Grisha che l’Apparat aveva mandato a proteggerla) riesce a ribellarsi al suo carceriere e a lasciare il proprio nascondiglio per riprendere la propria ricerca, in una Ravka distrutta dalla guerra civile e con l’Oscuro che incombe su di lei dal trono che ha reclamato per sé, oltre che per Alina, mentre una resistenza che porta il nome di Nikolaj Lenstov gli dà del filo da torcere senza però trasmettere la certezza che il principe sia sopravvissuto davvero.
Attraverso territori sconvolti e solcati dal pericolo che qualcuno venda la loro posizione all’Oscuro Alina, Mal e i Grisha si avventurano alla ricerca di quella resistenza nella speranza che sia reale, arrivando a ritrovare vecchi amici e alleati solo per scoprire che dietro ai segreti di Morozova e alla ricerca dell’Oscuro si nasconde una verità capace di condizionare non solo le sorti della guerra che sconvolge Ravka, ma anche le vite di Mal e Alina, il loro rapporto e tutto ciò che sanno non potranno mai avere da quando lei ha scoperto di essere una Grisha immortale.

Nikolai si strinse nelle spalle. «Ci mettiamo i nostri abiti migliori e moriamo da eroi.»

Si giunge alla resa dei conti tra l’Evocaluce e l’Oscuro ma il loro scontro è condizionato proprio dall’uomo folle vissuto secoli prima e che tanto si è dato da fare per creare gli amplificatori capaci di cambiare il destino del Grisha che li avesse trovati tutti e insieme al suo anche il destino dell’intero mondo. Morozova, da voce altalenante nei libri precedenti, si rivela qui protagonista tanto quanto Alina, Mal e l’Oscuro e porta a uno di quei colpi di scena sconvolgenti che ti fanno desiderare di abbandonare il libro per lo shock e insieme continuare a leggere pur di sapere a cosa porterà quel cambio di passo all’interno di un finale che sembrava essere già scritto.
In questo volume conclusivo, che ho trovato perfetto per chiudere tutta la trilogia, emergono poco alla volta tanti tasselli che vanno a comporre un mosaico più ampio tanto sulle ragioni che muovono l’Oscuro, che devo dirvelo è un “cattivo” che ha amato molto e che mi ha riempita di tristezza, quanto sul passato da orfani di Alina e Mal, sul motivo per cui la loro esistenza li ha fatti gravitare l’una attorno all’altro e li ha messi di fronte a tante prove e difficoltà, l’ultima delle quali pare insormontabile.

«La guarda nel modo in cui Harshaw guarda il fuoco. Come se non ne avesse mai abbastanza. Come se stesse cercando di assorbire tutto quello che può prima di perderla.»

Emozioni che vorticano e travolgono, colpi di scena che fanno davvero male al cuore – soprattutto per quanto succede a Mal e a Nikolaj – e rivelazioni che lasciano di stucco sono ciò che fa di Rovina e ascesa la perfetta conclusione di questa prima trilogia ambientata nel Grishaverse e che comunque apre le porte a tante possibilità di sviluppo per i personaggi secondari di questi tre volumi, ma anche a tante altre avventure ambientate in uno dei tanti luoghi che circondano Ravka (e che la serie tv ha già fatto scoprire).
Dopo un volume in cui Mal non fa una gran figura, qui si ristabilisce quel duo che tanto mi ha emozionato nel primo libro, ma serve anche a porre l’accento sui tre rapporti che Alina stringe con lui, con Nikolaj e con l’Oscuro, sulle differenze che incorrono tra loro e che fanno sì di creare, anche solo a livello ipotetico, tre coppie che sono capaci di emozionare, ognuna a modo loro (sì, anche con l’Oscuro, di cui si scopre il nome per la prima volta). Che poi Mal sia la persona perfetta per Alina è un altro discorso, ma tutti e tre riescono secondo me a conquistare il lettore perché hanno tutti luci e ombre in grado di renderli indimenticabili, soprattutto Nikolaj per quel che mi riguarda.
Ho letto che non è la serie migliore ambientata nel Grishaverse e immagino che i Corvi siano speciali (ne ho avuto un assaggio nella serie Netflix), ma è una buona introduzione al suo mondo e ai suoi personaggi, cosa che non manca di renderla una bella lettura. Magari non per Alina, che non è tra le mie protagoniste preferite, ma per chi le gravita attorno.

Perché ho amato Nikolaj sono andata a cercare se fosse o no in programma un libro su di lui, ma ho scoperto che c’è già 😍 Meraviglia! Non vedo l’ora di leggerlo, insieme a Sei di Corvi!

Voi conoscete il Grishaverse e Leigh Bardugo?

Federica 💋