Dear White People [Vol. 4]

Buongiorno e buon giovedì!

Accidenti, oggi è già arrivato dicembre! È passato velocissimo novembre!

Per iniziare l’ultimo mese di questo 2021, vi voglio parlare della quarta stagione, o del quarto volume, di Dear White People!

Titolo
Dear White People
Ideatori
Justin Simiens
Paese
Stati Uniti d’America
Anno
2017–2021
Genere
Comedy
Stagioni
4
Episodi
40
Lingua
Inglese
Cast
Logan Browning, Brandon P. Bell, Antoinette Robertson, DeRon Horton, John Patrick Amedori, Marque Richardson, Ashley Blaine Featherson

Dear White People 5 non ci sarà, Netflix cancella la serieDieci dopo essersi laureati, mentre il mondo è alle prese con una sempre nuova minaccia biologica che porta a dei lockdown programmatici e a incontri virtuali in chat, Sam e Lionel si ritrovano dopo non essersi parlati per anni. La prima però, che da anni cerca di ottenere credibilità come regista indipendente, è alla ricerca di un progetto capace di attirare l’attenzione e cosa meglio di un libro e di una serie tv in stile musical può attirarne a iosa?
Le serve tuttavia l’aiuto di Lionel, scrittore affermato grazie ai tre romanzi intitolati Dear White People Vol. 1, Vol. 2 e Vol. 3, il quale dovrà scrivere il tanto atteso Dear White People Vol. 4, che poi Sam adatterà per il piccolo schermo. Separati da anni di acredine e torti, il duo che tanto ha fatto per l’università sembra incapace di collaborare e il progetto non così vicino alla sua realizzazione, ma, ed è un grande ma, la possibilità di raccontare la loro versione di quell’anno memorabile fa mettere loro da parte le ritrosie per arrivare a una sequenza di interviste che richiama tutti gli studenti di colore (e in generale di una minoranza) coinvolti in prima persona nella realizzazione del Varcity Show, spettacolo storico dell’università da sempre organizzato da studenti bianchi e tenutosi per anni nell’edificio che porta il nome di uno schiavista.
Ma le interviste non portano tutte ai risultati sperati e all’idillio che si cerca di ricostruire, perché in quell’anno memorabile sono tante le cose che non sono andate per il verso giusto, tante le persone che hanno visto la loro esistenza cambiare proprio per le prospettive che l’ultimo anno ha dato loro sul futuro.
Narrata come una favola nello stile del C’era una volta…, con tanto di libro che si apre all’inizio della puntata, la stagione si alterna tra passato e futuro per ricostruire le storie e le prospettive di coloro che hanno portato avanti lo spettacolo di quell’anno. Si assiste a come ogni tassello del puzzle viene collegato agli altri, a partire da due dei poli su cui si è sempre concentrata la narrazione: Sam e Lionel. Tornati dopo una turbolenta estate al campus della Winchester, i due si trovano infatti a gestire l’ultimo anno di college tra dubbi sulle scelte fatte, opportunità da cogliere e le conseguenze inevitabili che gli eventi reali hanno sulla loro vita da studenti, a partire dal movimento del Black Lives Matter e la diatriba dell’affidare al dormitorio storicamente assegnato a studenti di colore lo spettacolo più razzista dell’intera università, oltre che focalizzato sul trasmettere gli ideali eterocentrici e sul fino del suprematismo bianco della cultura americana.
Dear White People, sin dal primo volume, racconta senza edulcorazioni gli aspetti meno nobili e più deprecabili della vasta cultura americana e, più in generale, dell’occidente. Pone l’accento su come classe dominante e minoranze (che in verità tali non sono) si interfacciano tra loro e vanno a costituire un grande malting pot eterogeneo, nel quale dovrebbero emergere per le loro singolari caratteristiche e contribuire allo stesso modo alla vita socio-culturale, ma che nella realtà vengono schiacciate da un muro i cui mattoni principali sono la concezione e la visione del mondo sotto una luce bianca ed etero-orientata.
Senza lasciarsi forviare dalla forma “semplice” – passatemi il termine, perché non vi è nulla in realtà di semplice in questa stagione – del musical, scelta per raccontare il passato dei protagonisti, e che è il nostro presente, Dear White People Vol. 4 punta sulla sostanza, andando a toccare temi già trattati in precedenza ma portandoli al culmine della parabola iniziata nel primo volume. In alternativa a un presente raccontato attraverso la musica degli anni Novanta, lontani ma lo stesso fonte di spunti narrativi e di riflessione, c’è un futuro caratterizzato da frequenti lockdown per ragioni sanitarie, da video chat dove aleggia la distanza sociale e adatta alla pandemia da Covid-19 che tutti abbiamo vissuto il modo di registrare la serie tv.
Dear White People - Stagione 4: recensione della serie Netflix - Cinematographe.itA parte i grandi temi che vengono trattati di puntata in puntata mentre i personaggi ricostruiscono il loro senior year, l’ultimo anno, quello che più mi è piaciuto di questa stagione è il messaggio finale, la chiusura data non solo al mondo dei personaggi e della serie tv, ma anche a tutto un insieme di tematiche che tutti dovremmo affrontare, soprattutto in periodi di (post)pandemia: non si fa nulla da soli, nei momenti belli e in quelli brutti si è sempre accanto a qualcuno ed è importante sostenersi a vicenda. Evitando gli spoiler, è anche il concetto di coralità (da qui l’idea del girare tutto come un musical) e comunione che porta ad affezionarsi alle storie di tutte le voci narranti della serie, andando proprio a scontrarsi con i grandi paletti sociali del suprematismo bianco e della visione eterocentrica (oltre che maschilista) che siamo, purtroppo, pressoché abituati a scorgere nel nostro mondo, una visione che peraltro non testimonia la varietà per la quale la nostra cultura (intesa come quella occidentale) si caratterizza e che dovrebbe in qualche modo esprimerne le diverse sfaccettature.

Mi mancherà questa serie, e mi mancheranno i suoi personaggi, soprattutto Reggie Green, il vero protagonista di tutte e quattro le stagioni!

Fatemi sapere se la guarderete!
Federica 💋

What if…? [2021]

Buongiorno e buon giovedì!

Oggi torno a parlarvi di serie tv e lo faccio con l’ultima appena conclusasi nel vasto multiverso della Marvel!

Titolo
What if…?
Ideatori:
Graham Fisher, Joel Fisher 
Paese:
Stati Uniti d’America
Anno:
2021
Genere
Azione, fantascienza, avventura
Stagioni
1
Episodi

9
Lingua:
Inglese

Dopo la morte di Colui che rimane per mano di Sylvie (versione femminile di Loki), il multiverso prende piede e a controllare le sorti dei diversi universi vi è un essere antico, votato a osservare la vita senza mai intervenire, il cui nome è l’Osservatore.
A portare avanti le diverse esistenze in mondi dove tempo, spazio e materia non sono che frammenti mutevoli di un prisma di infinite possibilità, c’è una domanda: E se…? (What if… in inglese). E se… Steve Rogers non fosse diventato Captain America? E se… Tony Stark fosse morto insieme agli Avengers prima dell’arrivo di Loki? Domande tra le più disparate che, insieme ad altre, ampliano l’arco narrativo e lo rendono e mostrano universi alternativi a quell’unico che da tanto fa parte delle nostre esistenze.
E se Doctor Strange fosse cattivo? E se fossero tutti zombie? Come andrebbero le cose in quegli universi? È l’Osservatore a rispondere, lasciandoci guardare come lui sa fare e raccontandoci le diverse alternative, specificare che nessuno, nel multiverso, ha idea della sua esistenza e può percepirlo. E se Ultron avesse vinto?
Questo nuovo sguardo sull’universo Marvel è diverso da tutto ciò che l’ha preceduto. Non solo perché mette in mostra tante storie alternative a quelle “canoniche” di Terra 616 (così è chiamata nei fumetti la linea temporale classica) ma perché lo fa attraverso una veste grafica nuova, quella dei cartoni animati!
Strutturati come un prodotto di qualità non indifferente, questi episodi di mezz’ora l’uno (ed ecco la vera pecca!) attraversano tante possibilità con il taglio classico dell’animazione, quindi con azioni anche fisicamente incredibili – e davvero impossibili –, a cui aggiungono la recitazione del grande schermo, con gli attori in persona che donano aspetto e voce (ni il primo, ben fatta la seconda) ai loro personaggi e li rendono parte del continuum Marvel, senza staccarsi da ciò che si è abituati a conoscere dopo più di dieci anni di film.
Come vi dicevo, però, la pecca maggiore è la durata davvero breve, unita ai cinque minuti buoni di titoli di coda che non migliorano certo la percezione della serie episodio dopo episodio. È una caratteristica anche degli altri prodotti del piccolo schermo già apparsi su Disney+, però qui li si avverte con più attenzione perché i cartoni hanno dei finali aperti (giustamente, in preparazione degli ultimi due episodi) e quindi ci si ritrova spiazzati da quelle presenze, quando si vorrebbe altri minuti di visione negli universi alternativi. Come anche si vorrebbe scoprire altri dettagli sull’Osservatore e invece si resta in sospeso fino alla fine.
Tirando le somme, la serie merita davvero, peccato solo per alcuni dettagli.

Eee io mi aspetto una nuova stagione, un po’ come per Loki! Ma ditemi: l’avete vista? La guarderete?

Federica 💋

 

Glow [Season 2]

Buongiorno a tutti!

Nuova settimana, nuove recensione, a iniziare da quella di oggi! Si parla delle Gloriose Lottatrici del Wrestling e qui, un po’ di tempo fa, vi ho parlato della prima stagione!

Titolo
Glow
Ideatori
Liz Flahive, Carly Mensch
Paese
Stati Uniti d’America
Anno
2017–2019
Genere
Commedia, drammatico
Stagioni
3
Episodi
30
Lingua
Inglese
Cast
Alison Brie, Betty Gilpin, Sydelle Noel, Britney Young, Marc Maron, Britt Baron, Kate Nash, Gayle Rankin, Kia Stevens, Jackie Tohn, Chris Lowell

Dopo aver terminato una prima stagione con più successo di quanto ci si sarebbe aspettato, lo show di wrestling al femminile Glow viene rinnovato con un budget più cospicuo del precedente, una troupe più ampia e tante novità, a iniziare dalla freddezza con cui Sam, il regista, tratta Ruth dopo essersi tanto avvicinati ed essere forse diventati una coppia. Per Ruth, che vorrebbe fargli da spalla sul modello della moglie di Hitchcock, è inspiegabile, soprattutto quando si trova la porta sbattuta in faccia ed esclusa dallo show di cui è in realtà una colonna portante.
Lei è Zoya la Distroia, la sovietica che mette in pericolo gli ideali americani difesi da Liberty Bell, ma è anche il personaggio meglio riuscito della serie, tant’è che sarà lei ad avere in mano le sorti dello show quando la rete deciderà di rifinanziarlo e verrà contattata dal capo in persona. Ma in un incontro che non va affatto come sperato e che, purtroppo metterà in crisi il futuro delle altre colleghe e dello show.
La seconda stagione di Glow, la serie Netflix stavolta, ripercorre i caratteri della prima stagione: episodi brevi (30-40 minuti) incentrata sulla preparazione di uno degli episodi dello show e sulle difficoltà umane che attrice e sceneggiatori si trovano a vivere mentre il lavoro permette loro di esplorare un mondo davvero esteso, ma sempre ricco di sorprese.
Quello che mi piace di Glow, oltre all’essere ambientata negli anni Ottanta e a mostrare la moda e i costumi dell’epoca, è l’attenzione al lato umano, bello o brutto che sia (anche nei comportamenti dei protagonisti), davanti alle grandi tematiche del periodo. Si passa dal divorzio al ruolo sociale della donna nel contesto familiare e lavorativo, dall’omosessualità alle malattie e i problemi che all’epoca erano visti come un tabù da non nominare nemmeno. C’è tanto dietro a una semplice serie sul wrestling femminile e la parte di spettacolo è quella che serve per mantenere unite tutte queste sfaccettature, dando l’idea di uno show caleidoscopico, ma ben organizzato, anche davanti a qualche imprevisto davvero doloroso.

Adesso non mi resta che la terza e ultima stagione per vedere cosa succede a questo improbabile gruppo di attrici!

Fatemi sapere se vi è capitato di vedere la serie e cosa ne pensate 😊

Federica 💋

Loki [2021]

Buongiorno e buon mercoledì!

Prima di immergerci nel romance storico con i Review Party dedicati a Lisa Kleypas (che ci terranno compagnia da domani), vi porto a conoscere la serie tv dedicata al mio adorato villain asgardiano, Loki!

Titolo
Loki
Ideatori

Michael Waldron
Soggetto
Stan Lee, Larry Lieber, Jack Kirby (personaggio)
Paese
Stati Uniti d’America
Anno
2021 —
Genere
Avventura, azione, fantascienza, fantastico, thriller 
Stagioni
1
Episodi

6
Lingua
Inglese
Cast
Tom Hiddleston, Sophia Di Martino, Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Wunmi Mosaku, Eugene Cordero, Sasha Lane, Jack Veal, DeObia Oparei, Richard E. Grant, Jonathan Majors

Recensione Loki dal 9 giugno su Disney+ la nuova serie MarvelQuando gli Avengers sono tornati indietro nel tempo per recuperare le gemme dell’infinito, gli eroi hanno causato un po’ di problemi e il temibile dio dell’inganno, invece di finire in una cella di Asgard come mostrata in Thor: Dark World, riesce a fuggire grazie al Tesseract cambiando il proprio destino.
Solo che Loki non può cambiare il proprio destino e allora interviene la TVA, la Time Variance Authority, che resetta la linea temporale alternativa e arresta Loki per crimini contro la Sacra Linea Temporale. Portato in tribunale, nella sede della TVA, dove gli viene spiegato perché deve esistere una sola linea temporale, senza diramazioni, Loki sta per essere falciato (cioè eliminato dall’esistenza) quando l’analista Mobius T. Mobius interviene per salvarlo e utilizzare Loki come una risorsa per scovare e arrestare un’altra variante (una persona che ha deviato dal cammino previsto dalla TVA) che sta attaccando gli agenti temporali lungo la Sacra Linea Temporale. Solo che Mobius non può fidarsi di Loki, soprattutto perché la variante a cui danno la caccia è… Loki.
Strutturata come una crime story dove i crimini vengono commessi contro una prefissata Linea Temporale decisa dai Custodi del Tempo, in questa nuova serie tv della Disney/Marvel Loki è il consulente esterno, l’esperto sulle varianti di sé, mentre scopre ciò che gli sarebbe accaduto se avesse seguito il corso naturale della propria storia, compreso il cambiamento nel suo rapporto con Thor e il legame con la famiglia adottiva.
Incentrata sul villain che più ha conquistato i fan, Loki amplia l’universo Marvel per poi sviluppare la nuova fase di film e serie tv con tanti personaggi e temi che qui vengono citati en passant come prigionieri e varianti raccolti dalla TVA negli eoni in cui ha operato. Ed è grazie alla TVA, a Mobius, che Loki incontra l’altro sé che sta cercando di distruggere chi controlla il flusso degli eventi e decide chi e cosa è canonico e fa parte della Sacra Linea Temporale.
Avendo un Loki ancora “cattivo” come protagonista è interessantissimo vedere come cambia a seconda degli eventi che lo portano a trovarsi di fronte agli altri se stesso, mentre lotta per riprendere in mano il proprio destino e scopre che forse, nell’universo, esiste qualcosa di più importante della realizzazione dei suoi “Gloriosi propositi”.
Loki 1x04, dal finale alla scena post-credits: quale futuro per la serie tv?Con un cast ricco e corposo, compreso il ruolo chiave di Owen Wilson come Mobius, Loki è una serie atipica perché segue un cattivo e ne mostra tutte le sfaccettature, dal suo essere gender fluid al paradosso di come sia talmente narcisista da cambiare solo grazie a se stesso, ma comunque arrivando a comprendere cosa c’è davvero in ballo e che rischia di alterare per sempre l’universo se solo prenderà la decisione sbagliata.
Da Tom Hiddleston non mi potevo aspettare nulla di meno meraviglioso (ma forse sono di parte), però Loki è una serie fantastica, che nei suoi sei episodi è un richiamo continuo agli eventi dei film della Marvel fino ad Avengers: Endgame, per ripercorrere la storia che Loki non ha vissuto ma che è comunque centrale nell’evoluzione del suo personaggio. Ma è anche un omaggio al mondo dei fumetti, in un richiamo continuo tra easter egg e citazioni alle diverse versioni presentate negli anni del grande Dio asgardiano dell’Inganno.

Ed è ufficiale che sia stata rinnovata per una seconda stagione! Che meraviglia 😍

Avete visto questa nuova serie targata Disney+? Seguite le vicende di Loki?

Federica 💋

Lucifer [Season 5]

Buongiorno!

Lo scorso 28 maggio è uscita la seconda parte della quinta stagione della serie tv che ha come protagonista l’unico e inimitabile Lucifer Morningstar!

Titolo
Lucifer
Ideatori
Tom Kapinos
Soggetto
Mike Carey (fumetto), Neil Gaiman (personaggio)
Paese
Stati Uniti d’America
Anno
2016 —
Genere
Fantastico, drammatico, horror, poliziesco
Stagioni
5 —
Episodi
83
Lingua
Inglese
Cast
Tom Ellis, Lauren German, Kevin Alejandro, D. B. Woodside, Lesley-Ann Brandt, Scarlett Estevez, Rachael Harris, Tricia Helfer, Aimee Garcia

Lucifer' seizoen 6 is een liefdesbrief aan de serie - SerieTotaalTornato a governare gli inferi, la vita di Lucifer passa tra dannati che vengono tormentati in loop eterni mentre sulla Terra, Chloe e il resto del dipartimento di polizia tirano avanti senza la dirompente presenza del consulente che tanto ha cambiato le loro vite. Ma presto, quando il recente arrivo di un dannato segna un collegamento con un caso di omicidio avvenuto proprio a Los Angeles e di competenza di Chloe Decker, Lucifer ha la possibilità di tornare a fare ciò che tanto bene gli riusciva: risolvere casi per aiutare la sua partner.
Ma quando il caso mette in pericolo la vita di Chloe ecco che il diavolo deve abbandonare il proprio regno, correndo a salvare la donna che lo ha trasformato. E ora che è tornato da lei, Lucifer ha deciso di restare, prendendosi ciò che gli spetta, anche se per Chloe significa trovarsi davanti a un Lucifer anche pronto a mentire.
La verità, però, è qualcosa a cui il Diavolo non si è mai potuto sottrarre perché lui non mente, mai, e c’è solo un altro che potrebbe farlo: Michael, l’arcangelo che ha difeso il paradiso dalla prima rivolta di Lucifer, e che è anche il suo gemello, un fratello disposto a tutto per ottenere ciò che è stato donato al Diavolo.
Incentrata sulla rivalità tra i due fratelli, la quinta stagione di Lucifer si divide in due parti in cui questa rivalità li porta prima a combattere tra loro per ciò che fa parte della vita di Lucy a Los Angeles e poi per avere un ruolo di primo piano nel controllo del creato, con tanto di scontro epico sullo stile della prima battaglia che li ha visti affrontarsi. Senza quindi entrare nel merito delle due trame separate, in generale la stagione è un concentrato di sarcasmo e divertimento a non finire, con un mare di momenti in cui non si può che restare sorpresi e con il fiato sospeso per gli eventi incredibili che tengono incollati allo schermo. LUCIFER 5A Riassunto e Spiegazione prima parteC’è spazio per sorrisi, lacrime e anche per attimi in cui si prenderebbe a schiaffi Lucifer per la sua testardaggine e il saltare a conclusioni del tutto affrettate e assurde, specie quando queste mettono a repentaglio il suo rapporto con Chloe e fanno soffrire chi gli vuole bene.
Le due parti si collegano grazie alla figura di Dio ed è fantastico vedere come questa figura e il suo ruolo nella battaglia tra Lucifer e Michael ne influenza gli esiti (a suon di musica!) e finisce con il modellare anche le vite degli esseri umani. Grazie anche a una presenza un po’ più consistente della natura immortale e fortissima di Lucifer e degli altri angeli, tramite gli effetti speciali, che alla fine regala quel guizzo di fantastico in più che mancava a una serie incentrata sulla vita del Re degli Inferi.
Una stagione davvero eccezione, ma in cui gli ultimi due episodi sono un concentrato emotivo, una bomba che esplode e che rende inimitabile il personaggio interpretato e reso (secondo me) iconico da Tom Ellis!

E adesso è già astinenza per la sesta e ultima (😭) stagione, con quel Oh, my me che mi fa ancora sorridere! Voi cosa ne pensate della serie? Avete visto questa stagione? Le voci che circolano dicono che Lucifer o lo si ama o non lo si sopporta, quindi fatemi sapere da che parte state!

Federica 💋